ENOTURISMO, IL CASO TOSCANA – VIOLANTE GARDINI CINELLI COLOMBINI

Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente Movimento Turismo del Vino Toscana. Nata a Montalcino nel 1984, Violante Gardini è laureata in Economia aziendale all’Università di Firenze. Dopo il master OIV – Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino che l’ha portata in giro per le più famose aree vinicole del mondo, è oggi export manager dell’ufficio commerciale dell’azienda di famiglia che porta il nome della madre, Donatella Cinelli Colombini (fondatrice del Movimento Turismo del Vino e di Cantine Aperte che nel 2023 hanno festeggiato i 30 anni dalla nascita), nelle cantine Casato Prime Donne di Montalcino e Fattoria del Colle di Trequanda (Si). Nel 2008 – 2009 è stata presidente Toscana dei Leo (giovani Lions), Presidente nazionale di Agivi (Associazione Giovani Imprenditori Vitivinicoli Italiani) fino al giugno 2023.

 

Enoturismo e Toscana si confermano un binomio inossidabile. Nella regione che ha visto nascere gli agriturismi, che ha dato il via al Movimento Turismo del Vino e dove si è avuta l’intuizione di legare buon vino, e cibo, al vivere lento con Cantine Aperte, l’enogastronomia è un elemento di forte attrattività. I turisti scelgono questa regione per la presenza di città d’arte, musei, piccoli borghi romantici, ma anche, ormai in maniera imprescindibile, per l’enogastronomia.

Dal punto di vista di sostenibilità le cantine del Movimento Turismo del Vino Toscana, in occasione dei trenta anni di Cantine Aperte, hanno pensato anche alla mobilità dei wine lovers. L’enoturista si muove prevalentemente con mezzi propri, ossia l’auto, la moto, la vespa e, pian piano, sempre più con la bicicletta. Perché non contemplare anche il mezzo pubblico, così da assaporare lentamente il territorio toscano, facendolo in modo sostenibile, vantaggioso e sicuro? Nasce così il progetto «(p)Assaggio in Cantina», in collaborazione con Autolinee Toscane con l’obiettivo di incentivare l’uso dell’autobus quale mezzo di trasporto per raggiungere le cantine che aderiscono al Movimento Turismo del Vino della Toscana, suggerendo linee, orari e percorsi accessibili agli enoturisti che si muovono in cerca di degustazioni ed esperienze da vivere a contatto con tutto ciò che ruota intorno al vino Made in Tuscany. L’iniziativa vede già coinvolte oltre 50 realtà vitivinicole toscane che possono aggiungere una soluzione in più alla sezione «come raggiungerci», dove finora la voce «autobus» non era contemplata neanche in presenza di fermate delle Tpl distanti pochi metri dall’ingresso in cantina. E per l’occasione Autolinee Toscane lancerà una nuova playlist tematica sul canale Spotify di «at» denominata «at winery» con canzoni suggerite dalle stesse cantine ed inspirate dal mondo del vino.

Insomma la Toscana fa scuola. Tra gli elementi che giustificano una crescita esponenziale di questa forma di turismo, la cosiddetta offerta «emozionale» di cui la regione è all’avanguardia. Dalle cantine d’autore, ai grandi cru, dal trekking nei vigneti, alle passeggiate a cavallo, questo e tanto altro alla base del successo.

Un successo anche social visto che il vino toscano è il più «instagrammato» d’Italia. Come conferma l’indagine comparativa promossa dalla World Travel Food Association che ha messo a confronto i dati di alcune delle più importanti indagini di settore (da Booking a Eurisko ecc.). I vini e i prodotti tipici della Toscana rientrano tra quelli maggiormente seguiti, citati e postati sui social network e staccano di gran lunga quelli della Puglia e del Trentino Alto Adige. Non è il solo dato positivo a confermare che l’enoturismo è un vero e proprio driver per il turismo italiano e internazionale in Toscana.