Garibaldi, R., Pozzi, A. (2020). “Food museums as cultural institutions and tourist attractions: Evidence from Italy”, Journal of Gastronomy and Tourism, 5(1).
Negli ultimi anni i musei del cibo si sono trasformati in popolari attrazioni per i turisti.
Studiosi e professionisti hanno sottolineato il loro ruolo di agenti di conservazione, educazione e interpretazione del patrimonio culturale, ma hanno dedicato poca attenzione alle questioni legate al turismo. Per colmare la lacuna, questo studio indaga i musei del cibo italiani al fine di valutarne le caratteristiche, i compiti, il pubblico e le modalità di coinvolgimento.
I risultati suggeriscono che l’impegno della comunità è un compito importante insieme alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio alimentare. Creare o migliorare le relazioni esterne è fondamentale affinché i musei pubblici siano riconosciuti per il loro ruolo e valore. Per i musei gestiti da aziende private, il coinvolgimento con gli stakeholder locali e i residenti non serve solo per il marchio, ma anche per risvegliare l’interesse per le questioni passate e presenti riguardanti il prodotto (nutrizione, sicurezza, gusto, valori culturali e sociali).
La maggior parte dei musei del cibo italiani si rivolge principalmente ai viaggiatori nazionali, il che indica il potenziale per raggiungere un pubblico internazionale più ampio.
La visibilità e le questioni linguistiche rimangono fondamentali per raggiungere i turisti internazionali, ma anche riformulare l’esperienza del museo è essenziale per soddisfare le esigenze dei nuovi visitatori, come sfruttare mostre tradizionali di oggetti legati al cibo con tecnologia multimediale e attività pratiche come lezioni, laboratori, spettacoli di cucina può aiutare a coinvolgere il pubblico.
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