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Formaggio, Turismo e Territorio – FORME 2019

Da giovedì 17 a domenica 20 ottobre l’arte casearia italiana si esibisce con un ricco programma di iniziative.

Nella cornice di FORME abbiamo organizzato il convegno “Formaggio, Turismo e Territorio” che si svolgerà alle ore 11.30 presso la Fiera di Bergamo.

Una occasione di confronto per discutere di come questi tre ambiti siano sempre più intrecciati ed interconnessi. Con la visione internazionale di Matthew J. Stone dalla California State University, Chico, l’esperienza di Alessandra Argiolas, Responsabile marketing di Argiolas Formaggi e la creatività di Maria Cristina Crucitti, The Cheese Storyteller faremo il punto sulla situazione. Un settore quello turistico collegato ai formaggi ed ai profotti caseari che necessita una spinta ed una maggiore valorizzazione.

FORME è un progetto di rete dedicato alla valorizzazione e promozione nazionale internazionale dell’intero comparto lattiero-caseario italiano che punta a aumentare la percezione di valore dei formaggi italiani, ad incrementarne le vendite, a migliorare la conoscenza dei prodotti e dei territori da cui nascono promuovendo al contempo  modelli sostenibili che tengano conto del benessere animale e dell’ambiente creando cultura della qualità

Quest’anno sono nel Comitato Scientifico con:

Carlo Pietro Adami, presidente nazionale ONAF;
Piercristiano Brazzale, membro del CdA di Brazzale SpA, vicepresidente di Brazzale Moravia, vicepresidente di Fil-Idf (International Dairy Federation) e presidente di SPCC (Comitato di coordinamento scientifico e di programmazione);
Enrico Cerea, executive chef del ristorante di famiglia Da Vittorio, tre stelle Michelin;
Carlo Fiori, amministratore dell’azienda di famiglia Luigi Guffanti 1876;
Alberto Lupini, economista, storico, direttore responsabile di Italia a Tavola;
Piero Manzoni, CEO di NeoruraleHub, presidente di Menoenergia;
Davide Rampello, direttore artistico, regista, già curatore del Padiglione Zero a Expo 2015;
Alice Realini, caporedattrice della testata Formaggi&Consumi;
Enrico Semprini, medico, ricercatore, professore aggregato dell’Università degli Studi di Milano;
Daniele Vigo, docente presso l’Università degli Studi di Milano ed esperto di normative e biodiversità del latte;
Attilio Zanetti, consigliere delegato di Zanetti Spa e membro del board di EDA, World Dairy Forum.

I World Cheese Awards, anche conosciuti come gli Oscar dei formaggi arriveranno per la prima volta in Italia, organizzati da The Guild of Fine Food,  da oltre 30 anni premiano i migliori produttori del mondo, dai piccoli artigiani ai grandi brand. 3.472 formaggi provenienti da 41 paesi, oltre 2.500 aziende produttrici, una giuria internazionale di 235 esperti, e 6.000 visitatori, tra specialisti, opinion leader e appassionati da tutto il mondo sono le credenziali dell’ultima edizione tenutasi a Bergen, in Norvegia, dove l’Italia ha collezionato 175 Awards. Per la 32esima edizione si aspetta di superare il record di 3.500 formaggi, con la presenza di nuove nazioni produttrici, come Giappone, Barbados, Tailandia e Taiwan.

Saranno quattro giorni di degustazioni, esposizioni, laboratori e incontri dedicati agli operatori. Giovedì e venerdì con la Fiera B2Cheese saranno dedicati  alla promozione delle relazioni tra industria casearia e distribuzione. Una occasione di incontro tra i 200 espositori selezionati tra produttori, stagionatori, confezionatori, e i buyers dei settori GD, GDO, normal trade, centrali d’acquisto, HO.RE.CA nazionali ed internazionali.

Sabato e domenica sarà il turno dell’iniziativa Cheese Tour – Mordi il mondo, occasione per degustare i migliori formaggi del mondo che partecipano ai  World Cheese Awards l’evento alla sua trentunesima edizione che per la prima volta in Italia va a premiare le eccellenze dell’arte casearia.  Celebrandone tradizione ed innovazione.

FORME 2019 e i World Cheese Awards non potevano che trovare casa quest’anno a Bergamo che vanta il primato europeo per le DOP casearie: 9 delle 50 DOP nazionali appartengono infatti al territorio. Taleggio, Bitto, Formai de Mut, dell’antenato del gorgonzola – lo Strachitunt – il  Salva Cremasco, il Quartirolo lombardo, il Provolone Valpadana, il Grana Padano e il Gorgonzola. Una ricchezza ineguagliabile dal punto di vista caseario dalla quale partire per promuovere il territorio anche dal punto di vista turistico. Senza contare la candidatura a diventare Città Creativa Unesco per la Gastronomia.