Guinness Storehouse

Nel centro della capitale irlandese, nel cuore di St. James’s Gate Brewery si trova il museo Guinness store house dell’omonima azienda, che costituisce una delle maggiori attrazioni turistiche d’Irlanda con oltre 1,7 milioni di visitatori nel 2017.

La struttura che ospita il museo si caratterizza per la sua forma particolare che ricorda una pinta di birra, composta da sette piani che offrono ai suoi visitatori la possibilità di vivere esperienze uniche e memorabili.

Attraverso percorsi guidati, immagini, locandine pubblicitarie e percorsi olfattivi, degustazioni e laboratori l’azienda offre ai suoi visitatori la possibilità di scoprire la storia di questa famosa azienda e i processi di produzione della birra irlandese.

La visita al museo si articola nei sette piani. Al primo piano è possibile scoprire le materie prime utilizzate nella produzione della birra e la storia dell’azienda e del suo fondatore Arthur Guinness. Il secondo piano invece è interamente dedicato al processo produttivo. Il terzo piano ripercorre la storia dell’affermazione commerciale del brand. Il quarto piano è dedicato all’esperienza: qui i visitatori potranno partecipare attivamente alla produzione della birra e infine degustarla. Tra i vari laboratori disponibili su questo piano, è possibile anche prendere parte alla “Guinness Accademy” e imparare come si spilla correttamente la birra Guinness. Gli ultimi piani della struttura ospitano un ristorante, ispirato alle antiche sale da pranzo dell’edificio e un bar, il “Gravity Bar” che offre ai visitatori una bellissima vista.

Il successo dell’azienda è dovuto, oltre all’ottima birra, all’attività di comunicazione che svolge attraverso i vari canali di comunicazione come i social media e il portale ufficiale. Il portale della Guinness oltre ad offrire le informazioni di base da la possibilità all’utente di accedere a diversi contenuti multimediali che gli permettono di organizzazione la propria visita in modo attivo e autonomo.

Sito: www.guinness-storehouse.com

Fonte fotografie: Ireland’s Content Pool