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IL RUOLO STRATEGICO DELLA GOVERNANCE TERRITORIALE PER IL TURISMO ENOGASTRONOMICO – FEDERICA BURINI

Federica Burini, Università degli Studi di Bergamo

Federica Burini è Professore di Geografia presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università degli Studi di Bergamo dove è coordinatore scientifico di Imago Mundi Lab del Centro Studi sul Territorio e membro dell’ITSM – Iccsai Centro Trasporti e Mobilità Sostenibile. È Presidente della Laurea Magistrale in Planning and Management of Tourism Systems.Tra le sue recenti pubblicazioni si possono citare: Cartografia partecipativa. Mapping per la governance ambientale e urbana (2016) e Tourism facing a pandemic, from crisis to recovery (2020).

La governance territoriale non è sempre citata tra i pilastri della sostenibilità, ma senza di essa si rischia di realizzare progetti turistici poco attenti alle esigenze del territorio e delle comunità. Essa infatti ricopre un ruolo strategico poiché prevede l’attivazione di processi di collaborazione, partecipazione e coordinamento tra attori diversi, come istituzioni pubbliche e private, imprese, organizzazioni non governative, associazioni, comunità locali e altre parti interessate, al fine di realizzare progetti con una visione di lunga durata, attenti agli equilibri ambientali e ai bisogni delle comunità locali per promuovere sviluppo economico e sociale.

La governance territoriale si basa sull’idea che le decisioni e le azioni che riguardano un territorio coinvolgano una pluralità di attori per tenere conto delle loro opinioni, interessi e conoscenze. Questo approccio mira a superare il tradizionale modello di progettazione centralizzato e gerarchico, promuovendo invece la collaborazione orizzontale e la responsabilità condivisa.

Il turismo enogastronomico, basandosi fortemente sulla valorizzazione dei paesaggi, delle risorse naturalistiche e produttive alimentari, dei saperi e delle tradizioni legate profondamente ai territori e alle comunità, per essere promosso con qualità e professionalità necessita di un sistema di relazioni e collaborazioni strategiche, che rispondono ai principi della buona governance territoriale. Questi principi includono:

  • Partecipazione e inclusione: Ciò implica coinvolgere la comunità locale, le organizzazioni della società civile e altri gruppi interessati nelle decisioni che riguardano lo sviluppo del territorio, l’uso delle risorse e l’erogazione dei servizi pubblici. Questo approccio promuove l’equità, l’inclusione e il senso di appartenenza alla comunità;
  • Coordinamento e collaborazione: Questo richiede la cooperazione tra enti governativi a diversi livelli (centrale, regionale e locale), nonché la collaborazione con il settore privato, le organizzazioni non governative e altri attori interessati. La collaborazione può riguardare la pianificazione urbana, lo sviluppo economico, la gestione delle risorse naturali, il turismo e altri settori che influenzano la vita delle persone e il benessere del territorio;
  • Sostenibilità e resilienza: Questo implica l’integrazione delle considerazioni ambientali nella pianificazione territoriale, la promozione di pratiche economiche sostenibili, la gestione delle risorse naturali in modo responsabile e la creazione di comunità resilienti in grado di affrontare le sfide come i cambiamenti climatici, le catastrofi naturali e altre crisi;
  • Innovazione e apprendimento continuo: La governance territoriale incoraggia l’innovazione e l’apprendimento attraverso la condivisione di conoscenze, l’adozione di buone pratiche e l’analisi delle esperienze. Ciò può riguardare l’implementazione di soluzioni innovative per affrontare problemi territoriali, lo scambio di esperienze tra diverse comunità locali e l’adattamento delle politiche e delle strategie in base ai risultati ottenuti.

A questo punto è utile sottolineare che, per promuovere il turismo enogastronomico rispondendo ai principi della governance territoriale, è necessario investire sui seguenti assi di azione strategica:

  1. Collaborazione e sinergia: La creazione di reti permette agli attori della filiera del turismo enogastronomico di collaborare tra loro, condividere conoscenze e risorse, e creare sinergie. Questo favorisce lo sviluppo di un ecosistema più forte e coeso, in cui le diverse parti lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni. La collaborazione può portare a una maggiore efficienza, innovazione e competitività nel settore.
  2. Valorizzazione del territorio e dei paesaggi: Il turismo enogastronomico è strettamente legato al territorio e alle sue risorse, come prodotti alimentari, vini, tradizioni culinarie e paesaggi, dunque patrimoni materiali e immateriali. La governance e le reti possono aiutare a valorizzare e preservare queste risorse, promuovendo pratiche sostenibili e responsabili in un sistema reticolare strategico. Inoltre, la collaborazione tra diversi attori può favorire la promozione di itinerari turistici enogastronomici che mettano in evidenza le peculiarità e l’autenticità di un territorio, attirando visitatori interessati a scoprire le sue tradizioni culinarie e vitivinicole, promuovendo esperienze uniche.
  3. Qualità e sicurezza: La governance nel turismo enogastronomico può contribuire a stabilire standard di qualità e sicurezza per i prodotti e i servizi offerti. La creazione di reti tra attori può favorire la condivisione di buone pratiche, l’adozione di standard comuni e la promozione di certificazioni di qualità. Questo può rassicurare i visitatori e garantire loro un’esperienza autentica, sicura e di alta qualità nel campo enogastronomico.
  4. Promozione e marketing: La collaborazione tra attori nel turismo enogastronomico può facilitare l’efficace promozione e marketing delle destinazioni e delle offerte enogastronomiche. Le reti possono coordinare strategie di comunicazione congiunte, promuovere eventi e festival enogastronomici, e sviluppare sinergie con altri settori del turismo, come l’ospitalità, per offrire pacchetti integrati ai visitatori. Una promozione efficace può attrarre un maggior numero di turisti enogastronomici, generando opportunità economiche per le comunità locali.

In sintesi, la governance e la creazione di reti nel turismo enogastronomico sono fondamentali per stimolare la collaborazione, valorizzare il territorio, garantire qualità e sicurezza, nonché promuovere e commercializzare in modo efficace le offerte enogastronomiche. Queste pratiche contribuiscono allo sviluppo sostenibile del settore, generando benefici economici, sociali e culturali per le comunità locali e migliorando l’esperienza dei visitatori.