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Il turismo e l’olio – intervista ad Antonio Balenzano

Antonio Balenzano, Associazione nazionale Città dell’Olio

I dati che emergono dal primo rapporto sulla analisi della domanda sul turismo dell’olio sono molto confortanti e costituiscono una importante occasione di riflessione e di programmazione affinché questo tipo di turismo possa diventare una integrazione per il reddito degli olivicoltori ma anche un volano per lo sviluppo di una strategia di marketing territoriale per le comunità che di questa coltura vivono e ne rappresentano pienamente una identità culturale millenaria.

I 4000 anni di storia della «cultura olivicola»  sono un «racconto» molto affascinante dalle grandi potenzialità turistiche, che vede coinvolto il paesaggio rurale, il lavoro e la fatica degli olivicoltori, attraverso l’esaltazione della biodiversità delle cucine e dei sapori, e dei rituali e tradizioni della civiltà olivicola.

Le esperienze turistiche in un oliveto ed in luogo dell’olio sono molteplici e potenzialmente varie ed articolate, dalla raccolta delle olive fino alla produzione di olio nuovo nel frantoio; percorsi di trekking tra gli olivi alla scoperta del racconto del paesaggio fatto di oliveti storici e millenari; corsi di cucina e di conoscenza dell’olio extra vergine applicato ad essa; cena a lume di candela tra gli oliveti con i racconti di tradizioni orali ancestrali… un mondo di grande fascino che coinvolge una comunità fatta di persone e luoghi dove l’olivicoltura ne rappresenta l’identità storica e culturale. Ma le esperienze nel mondo delle comunità legate al turismo dell’olio devono legarsi ad innovative modalità di narrazione, il turista dovrà essere il protagonista, quale «viaggiatore» in un contesto di interazione con i residenti di quel determinato territorio.

Dallo studio infatti sembra emergere la necessità di «fare» delle cose per conoscere una realtà; tutto ciò fa capire come il turista enogastronomico, il potenziale turista dell’olio, attraverso una approccio culturale possa essere egli stesso un valorizzatore delle piccole comunità, dei produttori di zone, come quelle delle Città dell’Olio, ricche di paesaggi, produzioni, retaggio storico e tradizioni, che evidentemente rimangono fuori dai normali flussi turistici, ovvero quei flussi che si limitano a brevi visite superficiali con nessun approfondimento o curiosità nel conoscere la cultura di un territorio.

Negli ultimi dieci anni, gli sforzi dell’Associazione si sono maggiormente concentrati sulla nascita del «turismo dell’olio», un turismo di nicchia che si rivolge agli appassionati di olio extravergine, attraverso un’offerta sempre più ricca e qualificata. Le potenzialità del turismo dell’olio sono infinite. I luoghi dell’olio, i musei dell’olio, i frantoi storici, gli olivi secolari ma anche la cucina tradizionale e tipica, il folklore e i mestieri legati alla lavorazione della terra, stanno diventando oggetto di un sempre crescente interesse turistico.

Le Città dell’Olio si candidano dunque ad essere meta di un turismo sempre più consapevole e attento. Un forte impulso al turismo dell’olio viene dato attraverso l’organizzazione di grandi eventi. L’evento di punta dell’ANCO è Girolio d’Italia organizzato in collaborazione con i coordinamenti regionali.
Una staffetta di eventi a tappe nelle Regioni olivetate italiane per promuovere l’olio extravergine di oliva a Denominazione di Origine Protetta, i prodotti di eccellenza, i territori di produzione e le loro tradizioni millenarie, attraverso convegni, degustazioni, corsi di assaggio, cooking show, mercatini dell’olio e percorsi turistici con visite ai musei dell’olio e ai frantoi. Un altro contenitore che riunisce tutte le feste dell’olio nuovo è «Andar per Frantoi e Mercatini» che insieme a “Pane e Olio in Frantoio”, la giornata nazionale dei pani e degli oli tipici, rappresenta un viaggio alla riscoperta delle mille affascinanti tradizioni culturali che scaturiscono, con differenti tratti e coloriture, da ogni paese, da ogni campagna olivetata, coinvolgendo il pubblico, incuriosendolo e accrescendo così le sue conoscenze sull’oro giallo.