Il turismo enogastronomico in Giappone

Lauren Shannon, TOUR OPERATOR, Arigato Japan Food Tours

Osservare l’evoluzione della pandemia nel mondo dal Giappone è stato, in un certo senso, interessante. Abbiamo visto come i Paesi dell’Asia abbiano saputo gestire abbastanza efficacemente l’emergenza grazie all’esperienza maturata in occasione delle precedenti crisi sanitarie come la SARS e la MERS. Questo ha permesso a molti Paesi asiatici di reagire prontamente quando il virus ha iniziato a diffondersi rapidamente. Vi sono state anche in Giappone, e permangono tuttora, numerose restrizioni, specialmente per gli studenti ed i viaggiatori d’affari. Ma si respira un’aria di cauto ottimismo. Il Governo ha costantemente cercato le modalità migliori per controllare i turisti al loro arrivo. Stiamo vivendo giorno per giorno e speriamo che la situazione possa normalizzarsi prima dell’arrivo della fioritura dei ciliegi nei mesi primaverili.

Per quanto riguarda i turisti dal Nord America, riteniamo che quelli provenienti dalle Hawaii possano essere i primi a ritornare in Giappone, soprattutto nel corso di viaggi con la propria famiglia o per affari. Non ci aspettiamo per la nostra attività, così come per il tutto settore dei viaggi organizzati giapponesi, una completa ripresa nel 2021. Ma speriamo in una grande ripartenza. Crediamo fermamente che, non appena ve ne saranno le condizioni, i visitatori torneranno in Giappone. Lo stesso Governo spera che si potranno tenere le Olimpiadi quest’anno, ed accogliere i turisti non solo del Paese ma anche stranieri.

Le destinazioni della cosiddetta «Golden Route» (Tokyo-Kyoto-Monte Fuji) sono da sempre le più desiderate e visitate. Ci aspettiamo però che, alla ripartenza, i turisti abbiano una maggiore voglia di scoprire nuove mete, specialmente quelle nelle aree rurali. Non è necessario viaggiare in grandi comitive e visitare le maggiori città per vivere esperienze culinarie di prim’ordine. I tour da noi organizzati vogliono invogliare a conoscere il Giappone al di fuori dei tradizionali circuiti turistici. Ad esempio, abbiamo venduto pacchetti legati alle Olimpiadi 2021 che includevano numerose attività non strettamente collegate all’evento, fra cui quelle enogastronomiche. Le prenotazioni dell’anno 2020 sono state cancellate a causa della pandemia ma, fortunatamente, la maggior parte dei nostri clienti ha deciso di posticipare il proprio tour al 2021 o al 2022. Collaboriamo, inoltre, con società come American Express ed offriamo ai loro clienti tour gastronomici. Per il prossimo futuro ci aspettiamo una crescita nel numero di richieste, soprattutto per tour privati e/o personalizzati.

La concorrenza è forte, ed alcuni tour operator potrebbero – purtroppo – non essere più attivi nel 2021. Per rimanere competitivi abbiamo dovuto aggiornare la nostra offerta, anche per via del fatto che alcuni nostri fornitori hanno chiuso, obbligandoci a sostituirli. Lo sviluppo di tour online ci ha permesso di diversificare e rimanere attivi durante i periodi di restrizione alla mobilità, in attesa della ripartenza. È stato sicuramente un ottimo modo per mantenere alto l’interesse dei turisti potenziali verso il Giappone, così come di soddisfare chi purtroppo non potrà visitarlo di persona per varie ragioni.

Abbiamo voluto essere proattivi, e non subire la crisi. Abbiamo organizzato corsi di formazione per guide turistiche, cosa che ci ha anche aiutato a trovare i migliori prospetti da inserire in futuro nel nostro staff. Abbiamo proposto cinque serie di webinar che hanno trattato numerosi argomenti, tra cui i modi più efficaci per superare le barriere culturali. Non è per nulla semplice scegliere nuove destinazioni da proporre e cominciare qui da zero; per tale motivo abbiamo voluto lavorare a stretto contatto con gli enti locali, cercando di coinvolgere insieme le imprese del territorio.

Si aprono oggi opportunità per migliorare le competenze delle guide turistiche. Vista la situazione attuale, chi non possiede conoscenze adeguate o non ha passione rischia di uscire dal mercato. Tutti noi dobbiamo investire su noi stessi, sul nostro lavoro, cercando di fare sempre meglio. Chi ci riuscirà potrà sopravvivere, e contribuirà ad alzare i livelli qualitativi del settore. Il mercato dei tour enogastronomici non era certamente saturo prima dell’inizio della pandemia. Anzi, avevamo solo visto le grandi potenzialità del settore.

Ci sono ancora da scoprire e valorizzare nuovi connubi, come, ad esempio, architettura e cibo, musica e cibo, divertimento e cibo, ….L’enogastronomia è, infatti, un ottimo modo per approcciarsi ad una nuova cultura e alle sue differenti sfaccettature, ed iniziare a conoscerle.

Tutti noi, come professionisti del settore, stiamo imparando ogni giorno qualcosa di nuovo. E così anche i nostri clienti.

Possiamo già affermare che i nostri turisti saranno assai felici di poter tornare a viaggiare e cercheranno di ricavare il massimo da questa esperienza. Noi li accoglieremo a braccia aperte. Saranno entusiasti di venire in Giappone, quanto lo saremo noi di ospitarli. Sono sicura che questa brutto momento passerà.

Il messaggio che voglio dare a tutti i professionisti del settore, nonché la mia speranza, è di continuare ad imparare, a migliorarsi. E rimanere ottimisti. Le persone torneranno a viaggiare, questo desiderio non scomparirà. Dobbiamo lavorare insieme, aiutarci a vicenda anche se siamo concorrenti. Così facendo, il nostro settore sarà più forte di prima.

 

Estratto dal Rapporto sul Turismo enogastronomico Italiano Trend e Tendenze a cura di Roberta Garibaldi.