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Il turismo enogastronomico in Sudafrica

Mariette du Toit-Helmbold, Destinate.co

Dopo 25 anni di democrazia, il Sudafrica ha raggiunto la maturità diventando uno dei Paesi più interessanti del mondo dal punto di vista della gastronomia e una mecca dell’enoturismo. I vigneti vengono piantati in nuove aree, i vecchi vigneti dimenticati sono stati riportati in vita e una nuova generazione di viticoltori sta sperimentando e aprendo nuove strade nei processi di produzione del vino e dell’enoturismo.

La vicinanza a prodotti freschi di qualità, i vini premiati e la bellezza naturale delle Winelands (nota regione vitivinicola) hanno stimolato l’industria alimentare e ristorativa di Cape Town e delle zone limitrofe, tanti che oggi annoverano nove dei dieci migliori ristoranti del Paese.

Tuttavia, nel mondo vi sono molte altre regioni vitivinicole con paesaggi unici e che producono vini di qualità e, man mano che la concorrenza aumenta, l’enoturismo diventa ancora più importante come strumento per mettere in risalto il carattere distintivo e locale delle regioni vinicole sudafricane.

Visitare un’azienda vitivinicola e fare una degustazione non è più sufficiente. Oggi i turisti vogliono incontrare i produttori, interagire con le comunità locali e vedere i luoghi dove viene coltivata la vigna e prodotto il vino. È importante che tutti i produttori collaborino con l’industria turistica locale, i cuochi e gli operatori del settore per creare esperienze uniche per indurre i visitatori a viaggiare non solo verso le mete più conosciute.

Sebbene i turisti enogastronomici frequentino i ristoranti, la semplice ristorazione non è il loro obiettivo principale. Conoscere un particolare cibo o, meglio ancora, la cultura enogastronomica regionale è ciò che davvero desiderano. Ne sono esempio i corsi di cucina nelle case degli chef o all’interno delle aziende vitivinicole dove un gruppo intimo di commensali interagisce con il cuoco e lo osserva mentre prepara e serve le pietanze.

I turisti cercano nuove esperienze e vogliono imparare e conoscere qualcosa di nuovo. Il Sudafrica vanta un’offerta enogastronomica unica, di alta qualità e con un buon rapporto qualità-prezzo, che combinata a prodotti freschi, un’offerta enoturistica ampia e bellezze naturali mette il Paese nelle condizioni ideali per attirare un crescente numero di turisti enogastronomici, affamati di esperienze coinvolgenti e memorabili.

L’elemento distintivo del turismo enogastronomico è la sua capacità di mettere in risalto il «cuore caldo» delle regioni, la loro cultura, il loro cibo e, soprattutto, la sua gente. Sono sempre le persone il cuore e l’anima dei luoghi in cui andiamo. Sono queste a rendere i marchi memorabili, degni di essere ricordati.

Credere che l’enoturismo riguardi solo la degustazione di vini in varie cantine è sbagliato. Questa pratica riguarda anche i luoghi, le persone, il cibo, le culture, l’ambiente e le esperienze uniche della regione.
In Sudafrica vi sono almeno venti Strade del Vino.

La maggior parte dei visitatori esplora le più conosciute, come Stellenbosch, Constantia e Franschhoek e perde le gemme e le città più piccole che si trovano oltre le montagne e al di fuori principali rotte turistiche.

Negli ultimi anni, la crescente popolarità del turismo enogastronomico ha portato sempre più visitatori in queste regioni meno note. I pionieri del settore vitivinicolo si sono resi conto che il vero potenziale di crescita risiede nel turismo, e hanno creato nuove esperienze che vanno oltre il vino per far sì che i turisti si fermino più a lungo e siano predisposti a spendere cifre maggiori. In un paese come il Sudafrica, dove lo sviluppo economico è assolutamente necessario, questa pratica turistica è stata in grado di trasformare le regioni e favorire la crescita di piccole realtà all’interno della catena del valore.

Il programma «Stellenbosch Dine with a Local»

Una delle buone pratiche di turismo enogastronomico in Sudafrica è il programma «Stellenbosch Dine with a Local». Sviluppato dalla comunità dell’omonima città, questo vede la partecipazione di membri selezionati che invitano i turisti nelle proprie abitazioni, offrendo loro un ‘ospitalità caratteristica in un ambiente intimo.

Inoltre, i cuochi locali danno l’opportunità di imparare direttamente dalle «Mamas», conoscere gli ingredienti segreti, preparare menù con le specialità tradizionali a piatti della cucina «arcobaleno. Le famiglie condividono con i propri ospiti le loro storie, li intrattengono con musica e performance artistiche informali, offrendo uno spaccato della vita in una comunità locale sempre più turisti vogliono godersi i momenti come questi quando viaggiano, stabilire una relazione con le persone e i luoghi che visitano, sapere che la loro visita genera un impatto positivo. È un modo di viaggiare che arricchisce l’anima e queste esperienze sono spesso il momento clou del soggiorno dei viaggiatori nella regione, superando le principali attrazioni turistiche e i ristoranti alla moda.

Un ristorantino sul mare vince il titolo di Miglior Ristorante del Mondo

Il Sudafrica negli ultimi anni ha saputo lasciare il segno nel panorama gastronomico internazionale, con cuochi e chef non convenzionali e orgogliosamente locali che hanno ricevuto riconoscimenti globali. Ne è esempio Wolfgat, piccolo e semplice ristorante a Paternoster, tradizionale villaggio di pescatori sulla costa occidentale del Sudafrica situato a circa un’ora e mezza da Città del Capo. Il ristorante nasce da un’idea di Kobus van der Merwe, il quale ha voluto celebrare la semplicità, i sapori locali e l’ospitalità, tratti unici della costa occidentale.

Il suo stile di cucina è caratterizzato dal suo amore e dalla sua conoscenza dei prodotti della natura, dalle piante selvatiche alle alghe presenti sulla costa passando dal pesce fresco, il tutto unito alla tradizione e alle usanze locali. Il suo cibo è stagionale e in continua evoluzione, ed enfatizza la naturalità degli ingredienti.

Il proprietario ha un forte legame con il luogo e la gente che vi vive; la sua stessa squadra è formata da persone del luogo e da pescatori, molti dei quali non hanno mai lavorato in un ristorante.

Egli inoltre ritiene importante mantenere il ristorante di piccole dimensioni (può ospitare al massimo 20 persone), affinché resti sostenibile e fedele alla sua idea. Sono proprio l’etica e l’impegno per la sostenibilità che hanno fatto vincere a Wolfgat l’ambito titolo di Miglior Ristorante del Mondo nel 2019, insignito dal The World Restaurant Awards.