Il turismo enogastronomico negli Usa

Aashi Vel, Technologist, Traveling Spoon

Essendo tra i soci fondatori di Travelling Spoon – piattaforma di prenotazione di esperienze enogastronomiche – prevedo che ci sarà un’accelerazione nel processo di diffusione e nell’utilizzo della tecnologia.

L’arte dell’accoglienza si è sempre basata sull’interazione, sul contatto vis-à-vis, e per tale ragione non sapevamo cosa aspettarci quando noi ed altre aziende del settore abbiamo deciso di puntare sugli strumenti digitali. I nostri clienti si sono però sentiti soddisfatti, hanno apprezzato il poter relazionarsi con i propri ospiti seppure attraverso una piattaforma e non di persona. In un certo senso, si può affermare che la tecnologia ha «democratizzato» i corsi di cucina, dando la possibilità di parteciparvi a tutti coloro che, per ragioni economiche o di tempo, non avrebbero potuto farlo. Si è dato loro l’opportunità di visitare virtualmente luoghi anche molto lontani e incontrare persone di culture differenti. Certamente con l’esperienza a distanza non è possibile cogliere una parte di quegli aspetti anche non verbali attraverso i quali tutti noi – consciamente e non – comunichiamo.

Ma ci sono anche dei vantaggi. È possibile apprendere nuove ricette grazie all’aiuto di cuochi che spiegano l’origine degli ingredienti, la storia del piatto e la sua preparazione. Così facendo, si favorisce uno scambio educativo che porta le persone a migliorare le proprie conoscenze culinarie.

Quando si potrà tornare a viaggiare, queste proposte online non scompariranno, ma continueranno ad essere apprezzate poiché le persone hanno compreso il loro valore. Molti dei nostri clienti, visto il prezzo accessibile delle lezioni, non si sono limitati a seguire solo uno corso, ma ne hanno provati diversi. E crediamo che i nostri docenti impiegheranno un po’ di tempo per riabituarsi ad accogliere nuovamente i partecipanti nelle proprie abitazioni. Certamente la situazione tornerà alla normalità quando saremo tutti vaccinati, e le lezioni saranno principalmente in presenza. Ma alcuni dei nostri cuochi vogliono comunque continuare ad offrire queste proposte. Sebbene la tecnologia sia stata una sorta di «panacea» nella situazione attuale, non sono mancati i problemi legati al suo maggiore utilizzo. Pensiamo, ad esempio, alla connessione lenta, ai ritardi nei tempi di collegamento ai siti web, … tutte criticità che sono ancora da risolvere in molti Paesi, anche i più sviluppati. Ai nostri docenti più attivi abbiamo dato indicazioni per aggiornare il loro hardware e migliorare la loro connessione di rete. Tuttavia, affinché l’esperienza non abbia interruzioni di alcun genere e posso essere svolta continuativamente, sono necessari investimenti per migliorare l’accesso al web.

Il lavoro da fare è ancora molto e non si limita agli aspetti prettamente tecnici. L’organizzare al meglio le lezioni online, l’imparare a distinguersi, … sono alcuni di questi. Bisogna favorire ulteriormente la condivisione di casi di successo e buone pratiche, perché tutti possiamo apprendere da ciò che altri hanno fatto e migliorarci.

Abbiamo perso solo un cuoco a causa della crisi economica causata dalla pandemia. La maggior parte dei membri ha compreso l’importanza dello stare insieme, del supportarsi a vicenda in una situazione del genere. Noi abbiamo dato loro supporto, abbiamo fornito consigli, suggerimenti e strumenti (fra cui sovvenzioni). Li abbiamo rassicurati, ad esempio inviando con maggiore frequenza le nostre newsletter soprattutto nei primi mesi della pandemia, così da spiegare perché usare le nuove tecnologie e come prepararsi per le lezioni online.

Passando alle necessità del nostro settore, non siamo ancora stati capaci di creare opportunità per fare rete attraverso il web, consentendo alle persone di fare reciproca conoscenza all’interno «stanze virtuali». Di persona è tutto molto più semplice: quando andiamo ad una conferenza, è facile incontrare
i partecipanti e scambiare con loro due chiacchere nel corso di pranzi, cene, coffe break, …. In futuro dovremo lavorare molto su questo aspetto, cercando di capire cosa vogliono i partecipanti e metterli nelle condizioni di poter fare networking. Ad esempio, dando loro dei suggerimenti ; e, da questo punto di vista, la tecnologia può aiutare molto.

Abbiamo bisogno di piattaforme che consentano una migliore interazione a tutti i livelli (sia pere lavoro che tra i membri di una comunità reale o virtuale). Le persone necessitano di aiuto per conoscersi creare nuove relazioni. E non sono pochi i casi in cui diretti competitors ora collaborano per aiutarsi a vicenda. Ci vuole molto tempo per creare nuove relazioni. In passato, ci siamo focalizzati soprattutto su ciò che poteva servirci e abbiamo così mantenuto solo poche collaborazioni, escludendone altre. Vedremo cosa ci riserverà il futuro.

 

Estratto dal Rapporto sul Turismo enogastronomico Italiano Trend e Tendenze a cura di Roberta Garibaldi.