Luca Balbiano, imprenditore e docente universitario con un focus nel settore vitivinicolo. Dal 2006 è socio e rappresentante legale dell’Azienda Vitivinicola Balbiano, specializzata nella produzione del Freisa di Chieri DOC. Ha guidato il progetto di reimpianto del vigneto di Villa della Regina, rendendo Torino una delle poche città europee con un vigneto urbano. Dal 2015 al 2020 è stato Presidente del Consorzio di Tutela delle DOC Freisa di Chieri e Vice Presidente dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino. Docente nel Master in Digital, Marketing & Sales dell’Industria Alimentare presso l’Università di Torino dal 2018, nelle sue lezioni unisce pratica e teoria. Dal 2019 è Presidente dell’Urban Vineyards Association, promuovendo la sostenibilità e la riqualificazione urbana attraverso i vigneti. È Cavaliere del Tartufo e dei Vini d’Alba dal 2017.
Nel vasto panorama del turismo enogastronomico, una tendenza emergente sta catturando l’attenzione di viaggiatori e appassionati di tutto il mondo: le vigne urbane. Questo approccio apparentemente ossimorico alla viticoltura, creato dalla permeazione della campagna nelle città, non è in verità affatto una novità. Anzi, ha radici profonde nella storia. Attraverso le molte fonti storiche a nostra disposizione, possiamo chiaramente desumere come la pratica della viticoltura urbana fosse parte integrante della consuetudine delle antiche metropoli, rappresentando una risorsa vitale per le comunità. In epoche in cui le distanze erano più ardue da colmare, la soluzione di continuità fra città e campagna era meno netta e l’approvvigionamento alimentare locale rivestiva un’importanza cruciale, le vigne urbane costituivano un’eloquente testimonianza dell’ingegno umano e dell’adattamento alla realtà urbana.
Oggi, questa connessione tra città e vigneto assume una nuova valenza, in linea con un turismo enogastronomico più sostenibile e attento alla cultura dei luoghi. Le vigne urbane si pongono come un autentico driver di questa tendenza, in quanto offrono l’opportunità di vivere un’esperienza unica, una sorta di vessillo della riscoperta delle città in una prospettiva nuova e più profonda. Attraverso la coltivazione delle viti e la produzione di vino all’interno delle aree urbane, si crea un legame indissolubile tra il territorio e il visitatore, che può immergersi nella cultura enologica e gastronomica locale in modo autentico e tangibile.
Questa nuova forma di turismo, incentrata sulle vigne urbane, va ben oltre gli inossidabili dogmi dell’accoglienza enogastronomica o della mera degustazione in vigna, esplorando i paesaggi urbani arricchiti da filari di viti, promuovendo l’adozione di pratiche agricole sostenibili e valorizzando le tradizioni culturali che si intrecciano con la produzione del vino. In questo modo, il viaggiatore non è solo uno spettatore, ma diventa parte integrante di un processo di conservazione e valorizzazione del patrimonio enogastronomico delle città.
In questa affascinante evoluzione, sono orgoglioso di sottolineare il ruolo preminente della Urban Vineyards Association, nata solamente nel 2019 e già autorevole referente del settore. Il suo impegno nel promuovere la viticoltura urbana e nel creare un collegamento sinergico tra i viticoltori, le comunità locali e gli amanti del vino ha dato vita a una narrazione solida e concreta. L’Associazione agisce come un faro, guidando l’evoluzione di questa nuova forma di turismo enogastronomico, sia a livello istituzionale sia operativo.
In questo contesto è importante evidenziare come la viticoltura urbana rivesta un ruolo educativo e paideutico di grande rilevanza, soprattutto per le nuove generazioni. Le vigne urbane non sono soltanto spazi di produzione vinicola, ma veri e propri laboratori a cielo aperto, dove i giovani possono scoprire il ciclo delle stagioni, apprendere i rudimenti delle tecniche agricole e imparare a coltivare un profondo rispetto per la terra e per il processo di produzione del vino, a due passi da casa, senza dover uscire dalle loro città.
Questa esperienza coinvolgente e formativa può essere un prezioso strumento per avvicinare i più giovani all’importanza della sostenibilità ambientale e dell’agricoltura responsabile. Allo stesso modo, la viticoltura urbana si rivela un elemento di novità nella proposta turistica per le famiglie, offrendo un’opportunità unica per coinvolgere tutte le generazioni in un’esperienza condivisa e permettendo ai genitori di trasmettere ai propri figli la cultura della terra e del vino e l’etica del lavoro ad essi connessa. Attraverso attività didattiche, come la vendemmia o la partecipazione alle fasi prodromiche ad essa, le famiglie possono trascorrere momenti di apprendimento e divertimento insieme, contribuendo alla creazione di ricordi preziosi e duraturi.
Questa dimensione educativa e l’innovativo coinvolgimento delle famiglie rendono la viticoltura urbana un elemento di grande valore aggiunto nella proposta turistica. Le vigne urbane diventano dunque un luogo dove le generazioni si incontrano, imparano e si divertono insieme, contribuendo a creare un tessuto sociale più ricco e consapevole delle proprie radici culturali ed enogastronomiche.
In conclusione, le vigne urbane rappresentano una straordinaria occasione di sviluppo sostenibile e di valorizzazione culturale delle città. Grazie al lavoro delle Istituzioni, della visione dei vignaioli urbani e all’opera dell’Urban Vineyards Association, questa tendenza si sta affermando come una realtà solida e promettente, capace di guidare il futuro di un turismo più consapevole e coinvolgente.