Lo smart working incentiverà il rilancio del turismo rurale in chiave bleisure. I piccoli borghi il cui recupero è inserito all’interno del PNRR), che dovranno costruire progetti di rete per comunicare le proprie unicità, si svilupperanno come luoghi ideali non solo per vivere e lavorare a stretto contatto con la natura, ma anche per le attivita di networking.
Cosa di meglio che essere immersi nella natura per prendere decisioni aziendali di gruppo o favorire l’aggregazione?
Cantine e aziende agricole potranno attrezzarsi per ospitare più eventi in sicurezza
legati ad aziende, ma hanno un’altra significativa prospettiva di crescita nell’escursionismo di giornata, grazie alla riscoperta del territori di prossimità, innescata durante la pandemia per i limiti alla circolazione tra regioni. Ecco, ad esempio, crescere i wine bar e alla ristorazione, in cantina o i piccoli eventi per il dopolavoro infrasettimanale.
Gli hotel dovranno investire risorse per riattrezzare gli spazi in visione multifunzionale, per un turismo di piccoli gruppi che non ama più le strutture troppo imponenti; la gastronomia in hotel potrà vivere una nuova stagione, grazie alle tecnologie si possono progettare i servizi, mentre
vedremo il prodotto tipico diventare per esempio un gadget gradito. Si potenzia la domanda di hotel tematici e di strutture che si inseriscono nel filone glamping destinato a ulteriore espansione.
Nella ristorazione, la ripartenza avvantaggerà i ristoranti di cucina locale rispetto a quelli gourmet, che dovranno ridimensionare l’offerta per contenere i costi in assenza di buona parte della clientela internazionale. Il successo dei format ibridi tra cene in presenza, delivery e take away implicherà la necessità di rivedere le formule di servizio da parte dei locali più tradizionali per restare nel mercato e offrire un servizio in linea con i tempi.
I digital tasting appaiono come una formula vincente e determineranno la necessità di investire in strumenti tecnologici (microfoni di ultima generazione, videocamere avanzate e spazi da utilizzare come studi di registrazione) da parte delle aziende e in particolare dei consorzi di tutela, possibili nuovi hub per la promozione digitale del territori di appartenenza. La creazione di hub gastronomici nei territori, intesi come centri di informazione sulle attività possibili (compresi i corsi di cucina e i tour guidati), darà ulteriore impulso all’incoming.
Il ritorno del turismo in presenza vedrà un turista enogastronomico più consapevole e maturo, alla ricerca dell’autenticità dei luoghi e dei sapori, con un potenziale di crescita significativo per i locali storici delle città come tappa obbligata durante le visite, simili a monumenti facilmente accessibili, così come per i mercati di qualità nei centri urbani, che diventeranno sempre più “scrigni” di tesori enogastronomici a produzione locale.
GLI ITALIANI IN VIAGGIO
Il 47% ritiene le cantine luoghi dove poter svolgere riunioni di lavoro e meeting aziendali, grazie all’amenità e all’atmosfera rilassante dell’ambiente;
Il 25% vorrebbe alloggiare in una struttura per nel corso della prossima vacanza glamping enogastronomica;
Il 60% ritiene interessante la possibilità di trovare un luogo che funga da centro informazioni sul turismo enogastronomico del territorio.
BEST PRACTICE
Masseria Amastuola Wine Resort, Crispiano (Taranto)
Wine resort, frantoio antico, ma anche vigneti come onde del mare e ulivi come isole tracciati come in un dipinto dall’architetto paesaggista Fernando Caruncho.
Ceretto, San Cassiano (Cuneo)
Dopo il connubio con l’arte contemporanea, il percorso di wine trekking che parte dall’orto del ristorante tre stelle Michelin “Piazza Duomo”, dove lo chef Enrico Crippa si reca personalmente ogni giorno per selezionare e raccogliere ortaggi, erbe e fiori;
La Collina dei Ciliegi, Grezzana (Verona)
Cantina con wine hotel e possibilità di soggiorno nella tenda glamping sul terrazzo della barricaia, oltre a escursioni a cavallo o in biciletta e picnic in vigna;
WOW Porto, Portogallo
Un distretto che raccoglie al suo interno sei musei, tra cui The Wine Experience e The Chocolate Experience, nove ristoranti, spazi espositivi, negozi e una scuola interamente dedicato al vino.