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Ponti di primavera. circa 14 milioni gli italiani in viaggio. Vincolo città d’arte e piccoli borghi

La ricerca curata da Associazione Italiana Turismo Enogastronomico ed ISMEA evidenzia una tenuta del budget e un pernottamento medio inferiore ai tre giorni. Tra le località preferite brillano anche il mare. L’esperienza preferita il godimento del paesaggio rurale

Con la ricorrenza del 25 Aprile che cade di giovedì, il calendario del 2024 si presenta favorevole per chi ha in programma un break lavorativo di qualche giorno. E gli italiani si preparano alla settimana dei ponti primaverili con un forte orientamento al viaggio nei piccoli borghi che, secondo i dati dell’indagine congiunta realizzata da Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e ISMEA, rappresentano insieme alle città d’arte le prime scelte tra degli italiani che viaggiano, con qualche distinzione sulla base della fascia d’età e dell’area geografica di appartenenza.

“L’eccezionalità del ponte lungo spinge gli italiani a viaggiare e scoprire i piccoli borghi, territori ricchi di fascino e storia, meno affollati e al contempo più accessibili economicamente, oltre che alle classiche città d’arte”, afferma Roberta Garibaldi. “Il paesaggio rurale si conferma essere fra le esperienze più desiderate, un driver che deve e può essere valorizzato per creare valore economico, sociale e culturale per le aree interne. È auspicabile ripensare i modelli di sviluppo, dai trasporti alle figure professionali che lavorano sul territorio, ma anche la necessità di organizzare il sistema. I dati ci confermano le differenze generazionali, che devono spingere destinazioni e operatori a segmentare e personalizzare sempre più l’offerta”.

Ma andiamo per ordine, cominciando dal budget a disposizione e dal numero di turisti che hanno in agenda un bel viaggio in pieno ponte.

La buona notizia è che, nonostante le avversità legate al meteo avverso e alla situazione geopolitica alquanto complicata, circa 14 milioni di italiani (due su tre considerando chi ha già fatto un viaggio negli ultimi tre anni) sono in partenza per i ponti di primavera: di questi, il 56% si prepara a 2-3 giorni di vacanza, il 23% farà soltanto un giorno e senza pernottamento, il 17% arriverà a una settimana intera e il 4% andrà anche oltre i sette giorni di break lavorativo. In sostanza, soltanto il 33% non ha intenzione di muoversi da casa.

Quanto al budget a disposizione per la vacanza di fine aprile e inizio maggio, rispetto allo stesso periodo del 2023, è invariato per il 54%, leggermente superiore per il 21% e molto superiore per il 5% degli intervistati.

L’Italia rimane la meta più gettonata, pochi andranno all’estero (meno del 13%). Tra le destinazioni, le città d’arte e i piccoli borghi svettano in classifica, davanti alle località di mare, con un buon risultato anche per le località rurali. A seguire troviamo, nell’ordine, le località di collina, di montagna e di lago. Al sud, per esempio, l’appeal del mare è superiore di ben 6 punti percentuali alla media. Tra i più giovani, invece, l’appeal dei borghi e delle città d’arte non ha eguali, mentre il mare regna incontrastato tra le scelte della fascia 35-44 anni.

L’attività enogastronomica preferita dal turista in primavera è il godimento del paesaggio rurale (30%), a conferma di una tendenza europea che si è rafforzato dopo la pandemia e della necessità di interrompere la routine lavorativa con un’esperienza di immersione nella natura lontani dal caos. A seguire troviamo le esperienze di degustazione nei ristoranti, che sono particolarmente apprezzate dai giovani di età compresa tra i 25 e 34 anni, e la partecipazione a eventi enogastronomici, i rappresentanti della Gen Z sono più propensi a esperienze insolite, come le Spa a tema vino e olio o le esperienze attive.

L’auto rimane il mezzo prediletto nei prossimi ponti (63%), seguito a grande distanza da treno (17%), con i più giovani (18-34) che si mostrano maggiormente propensi verso modalità alternative al mezzo privato.