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Turismo dell'olio

Cos'è l'oleoturismo?

L’oleoturismo (o turismo dell’olio) è un’esperienza in cui la scoperta e la degustazione delle produzioni olivicole locali si abbina alla visita dei luoghi e dei territori di produzione, alla conoscenza della cultura, delle tradizioni e della gente che qui vive.

A differenza dell’enoturismo, l’oleoturismo è una pratica recente ma che si sta sempre più affermando nelle aree di produzione, diventando un’attrattiva per un pubblico ampio. Attorno all’olio stanno nascendo nuove e più qualificanti esperienze: non solo degustazioni, visite, ma attività outdoor tra gli uliveti, esperienze di raccolta delle olive per i turisti, alberghi tematici, solo per citarne alcune.

Quali sono le nuove tendenze dell'oleoturismo?

Vi è in atto una profonda trasformazione nell’oeloturismo, con l’offerta turistica che è in fase di sviluppo e di evoluzione. L’apertura alle visite è piuttosto recente, se confrontata con quella delle cantine, e molti visitatori non sono ancora a conoscenza del fatto che ci sia la possibilità di entrare in un oleificio per svolgere attività di diverso tipo oltre alle tradizionali degustazioni e agli acquisti e in simbiosi con la natura. Eppure, le potenzialità di questo comparto – grazie alla sua storia secolare, al legame con il territorio e il paesaggio, alle proprietà benefiche del prodotto – appaiono ampiamente inespresse.

Negli ultimi anno le strutture impegnate nell’olivicoltura hanno rinnovato le formule di incoming, con attività differenziate: oggi organizzano corsi di degustazione focalizzati sul prodotto da singoli cultivar (anche in abbinamento a cibi e piatti locali), creano le Spa dove l’olio extravergine di oliva diventa la base dei trattamenti, coinvolgono il visitatore nella raccolta e nelle prime fasi di trasformazione dalle olive all’olio, fino ad arrivare alla vendita di piccoli lotti personalizzati per il cliente finale, dove in etichetta appare il suo nome e cognome oltre naturalmente ai riferimenti dell’azienda produttrice.

La svolta appare interessante, ma come evidenza ill Rapporto 2023 è la ricerca di autenticità, che si basa su un solido legame tra la produzione di olio extra vergine di oliva e la storia dell’azienda. Il turista, infatti, vuole avere l’opportunità di incontrare e parlare con il proprietario dell’azienda, conoscere la storia dell’azienda (in particolare quando sita in una dimora storica).

Come fare oleoturismo in Italia?

In Italia l’oleoturismo è regolato dalle “Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività oleoturistica” e dai relativi decreti attuativi regionali.

Le Linee Guida vanno anzitutto a definire cosa s’intende con questa pratica turistica, ossia:

  • tutte le attività di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione
  • le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo
  • la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti
  • le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione

Tali attività possono essere praticate da tutti i produttori di olio, siano essi imprenditori agricoli singoli o associati. Il documento definisce, inoltre, gli standard minimi che tutti gli operatori devono soddisfare per l’esercizio delle attività oleoturistiche, ossia:

  • Apertura settimanale o stagionale per un minimo di 3 giorni (compresi i giorni prefestivi e festivi)
  • Dotazione di strumenti di prenotazione, preferibilmente informatici
  • Dotazione di cartellonistica riportante le informazioni relative all’accoglienza (orari di apertura, servizi offerti e lingue parlate) turistica all’ingresso dell’azienda
  • Predisposizione di un sito web aziendale
  • Indicazione dei parcheggi disponibili (in azienda o nelle vicinanze)
  • Creazione di materiale informativo in almeno 3 lingue (compreso l’italiano)
  • Esposizione e distribuzione del materiale informativo sulla zona di produzione, sulle produzioni sui servizi e le attrattività turistiche del territorio
  • Predisposizione di ambienti dedicati ed attrezzati per l’accoglienza dei visitatori
  • Personale adeguatamente formato
  • Utilizzo di contenitori e strumenti idonei per le attività di degustazione dell’olio
  • Abbinamento dei prodotti olivicoli aziendali con prodotti agro-alimentari freddi preparati dalla stessa azienda, anche manipolati o trasformati
  • Rispetto delle normative di carattere igienico-sanitario

L’offerta di tali servizi è condizionata alla presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) da parte delle aziende. 

Corso in Management del Turismo Enogastronomico

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