|MAURO ROSATI
FONDAZIONE QUALIVITA
Mauro Rosati| Direttore generale di Qualivita. Esperto di Indicazioni Geografiche e politiche agricole, è stato Consigliere del Ministro per le politiche di valorizzazione e tutela dei prodotti agroalimentari e per le politiche digitali per la tutela del Made in Italy agroalimentare. Ricopre attualmente anche il ruolo di direttore generale di Origin Italia, l’associazione che riunisce oltre 70 Consorzi di Tutela delle principali Indicazioni Geografiche italiane del settore agroalimentare e direttore editoriale della rivista Consortium edita dall’Istituto Poligrafico dello Stato.
Nel settore agroalimentare si stanno affermando in maniera crescente le strategie di valorizzazione legate alla dimensione turistica nel territorio di origine. Il contributo prezioso del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano della professoressa Roberta Garibaldi, ha ben evidenziato l’evoluzione in questi anni del fenomeno nelle sue varie sfaccettature, aiutando a focalizzare l’importanza di un comparto in grande evoluzione che necessita di essere conosciuto per essere gestito al meglio.
Ciò che osserviamo è che oggi le esperienze in loco assumono spesso il valore di un’etichetta “viva” del prodotto locale, in particolare per le produzioni DOP IGP che sono la massima (e autentica) espressione dell’enogastronomia territoriale di qualità. Grazie anche al lavoro dei Consorzi di tutela, i prodotti DOP IGP rappresentano una parte integrante di storia e identità per molte destinazioni, tanto da costituire un elemento chiave della propria immagine e reputazione internazionale, con le Indicazioni Geografiche divenute veri e propri destination brands.
Da alcuni anni, con la Fondazione Qualivita, abbiamo introdotto il concetto di ‘Turismo DOP’ per definire quel segmento del turismo enogastronomico dedicato alle attività e ai servizi legati ai prodotti DOP e IGP, organizzati dai Consorzi di tutela e dalle imprese associate. Questo tipo di turismo si distingue per la capacità di attrarre visitatori verso luoghi celebri per i loro prodotti DOP e IGP, attraverso esperienze con finalità didattiche. Tali attività promuovono la conoscenza delle caratteristiche distintive e del valore storico-culturale di questi prodotti, contribuendo a proteggere la loro reputazione e garantire una percezione positiva dell’intera filiera. Il tutto viene proposto in una chiave sostenibile e in piena coerenza con i valori delle Indicazioni Geografiche.
Una svolta significativa nella gestione del Turismo DOP è stata data dal Regolamento (UE) 2024/1143, entrato in vigore a maggio del 2024, che assegna esplicitamente ai Consorzi di tutela la competenza di sviluppo di servizi turistici nella pertinente zona geografica. Sebbene sul territorio nazionale esistano già numerose iniziative avviate dai Consorzi, l’intervento normativo europeo offre un quadro giuridico più chiaro e agevole, che semplifica notevolmente le loro azioni e li supporta nella realizzazione di progetti volti a creare una dimensione territoriale innovativa, senza finalità commerciali dirette.
Lo sviluppo del turismo enogastronomico legato alle DOP IGP dovrà puntare al miglioramento delle prestazioni in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, evitando di ridursi a semplici operazioni di marketing. I Consorzi di tutela avranno anche un ruolo attivo nel contrastare iniziative turistiche non autorizzate legate ai prodotti DOP IGP, che potrebbero danneggiarne la reputazione. Pertanto, i Consorzi dovranno vigilare sul corretto operato di aziende e operatori turistici, avvalendosi del supporto delle autorità di controllo nazionali. Queste ultime, a loro volta, dovranno estendere il campo d’azione includendo nei controlli i servizi correlati ai prodotti DOP e IGP.
Tuttavia, il successo dello sviluppo del Turismo DOP dipenderà dalla sensibilizzazione e dalla formazione delle imprese, con gli operatori che dovranno acquisire competenze specifiche per promuovere efficacemente i servizi turistici legati alle DOP IGP, cogliendo appieno le opportunità di rilancio offerte per alcuni territori. Una gestione inadeguata potrebbe portare a iniziative frammentate e mal coordinate, che rischiano di sminuire il valore delle Indicazioni Geografiche e di trasformarle in meri elementi di promozionale locali.
L’attuazione dei nuovi poteri attribuiti ai Consorzi dal Regolamento europeo richiede un superamento della frammentazione normativa nazionale e regionale. Il panorama legislativo che regola le attività di turismo enogastronomico, è stato spesso caratterizzato da disomogeneità e sovrapposizioni. Esempio emblematico è l’attuazione dell’esercizio delle attività enoturistiche, le cui normative regionali differiscono notevolmente, generando confusione per gli operatori e ostacolando uno sviluppo territoriale equilibrato.
Ad oggi si evidenzia, inoltre, la criticità rappresentata dall’assenza di una narrazione coerente e attrattiva per la promozione dei prodotti legati ai territori. Il Turismo DOP non può basarsi su una promozione frammentaria: richiede strategie integrate che mettano in risalto l’identità unica delle Indicazioni Geografiche e la loro capacità di attrarre un turismo di qualità.
Per superare queste difficoltà, il percorso di sviluppo del turismo enogastronomico legato alle Indicazioni Geografiche richiede una revisione dell’attuale sistema promozionale turistico e una maggiore consapevolezza degli attori locali sull’importanza della cooperazione e del coordinamento. I Consorzi di tutela, pur assumendo un ruolo centrale, dovranno essere sostenuti con risorse economiche adeguate per formare operatori qualificati, garantire una promozione costante, coerente e professionale delle aree di produzione e creare una governance territoriale efficace e condivisa.
Questa governance territoriale omogenea, basata su un approccio integrato e sostenibile, potrà generare impatti positivi non solo a livello economico, ma anche sul piano sociale e ambientale, contribuendo a valorizzare in modo completo le potenzialità del Turismo DOP.