Il turismo enogastronomico rappresenta una componente cruciale per l’economia e la cultura italiana, offrendo un’opportunità unica per valorizzare le tradizioni locali, i prodotti tipici e il paesaggio rurale.
Abbiamo già evidenziato l’attuale capacità di creare valore economico diffuso. L’impatto complessivo del turismo enogastronomico sul PIL generato dalla spesa dei viaggiatori è pari a 46,9 miliardi di euro. Ciò si traduce in circa 114 mila occupati a tempo pieno in maniera diretta ed indiretta. Tuttavia, il suo potenziale – ossia la capacità di generare flussi e spesa aggiuntiva, di elevare la quantità e la qualità dei luoghi e degli attrattori turistici, di innovare l’offerta puntuale e di sistema – risulta ancora parzialmente inespresso. Alla luce della crescente domanda globale per esperienze enogastronomiche autentiche, è essenziale adottare un approccio strategico e integrato per sviluppare ulteriormente questo settore in Italia.
Diversamente dalle attrazioni turistiche tradizionali, spesso finanziate dal pubblico e dallo Stato, il paesaggio agricolo, che è esso stesso un’attrattiva tra le più gradite dai turisti, viene interamente curato e mantenuto dalle imprese agricole. Queste non solo si fanno carico della tutela e valorizzazione del territorio, ma investono anche nella creazione di attrazioni che generano entrate per le loro attività e, al contempo, un grande indotto a livello locale. Tale modello di gestione e investimento privato rappresenta una peculiarità del settore, contribuendo in modo significativo allo sviluppo economico e culturale delle aree rurali.
Tali azioni rappresentano i pilastri per trasformare il turismo enogastronomico in un volano di crescita sostenibile, capace di esaltare le identità territoriali, promuovere l’innovazione e garantire benefici economici, sociali e ambientali. Il successo di queste iniziative richiederà una stretta collaborazione tra istituzioni, operatori e comunità locali, ponendo il turismo enogastronomico italiano come modello di eccellenza a livello internazionale. Per sfruttare pienamente il potenziale del turismo enogastronomico, si propongono le seguenti azioni:
Consentire alle imprese agricole e produttive di esercitare le attività turistiche a 360 gradi senza vincoli normativi.
II.Agevolare le assunzioni nonché la possibilità di collaborazioni flessibili con figure professionali specializzate, disponibili a chiamata, per supportare le imprese nella gestione turistica e nella creazione di esperienze e i percorsi di rete.
III.Creare musei nazionali del cibo, dedicati a eccellenze italiane come il vino, l’olio e la pizza.
IV.Migliorare l’accessibilità e i collegamenti verso le aree rurali e interne, con soluzioni innovative e sostenibili che prevedano formule ad hoc per le destinazioni interne e rurali con assenza di mezzi pubblici e taxi.
V.Introdurre l’educazione alimentare nei corsi scolastici, per diffondere cultura sul patrimonio enogastronomico, per dare indicazioni sui principi di sana alimentazione.
VI.Sostenere percorsi per formare professionisti capaci di mettere in rete i produttori, creare e guidare percorsi turistici e supportare le aziende nella commercializzazione delle esperienze.
VII.Favorire la digitalizzazione delle esperienze e l’adozione dell’intelligenza artificiale per la gestione turistica, garantendo supporto ai piccoli produttori per superare eventuali divari tecnologici.
VIII.Innovare la governance, oggi troppo frammentata: creare un soggetto inclusivo per definire congiuntamente strategie ed azioni di promozione tra i diversi attori coinvolti (assessorati, Camere di Commercio, DMO, strade del vino, consorzi di produttori, distretti del cibo).
IX.Sviluppare un sito nazionale dedicato al turismo enogastronomico e creare un ufficio stampa internazionale dedicato alla gastronomia italiana.
Potenziare la presenza dell’Italia nei circuiti di eventi internazionali, come i 50 Best Restaurants, e promuovere l’organizzazione di fiere e saloni B2B dedicati al turismo enogastronomico.
Tali azioni rappresentano i pilastri per trasformare il turismo enogastronomico in un volano di crescita sostenibile, capace di esaltare le identità territoriali, promuovere l’innovazione e garantire benefici economici, sociali e ambientali. Il successo di queste iniziative richiederà una stretta collaborazione tra istituzioni, operatori e comunità locali, ponendo il turismo enogastronomico italiano come modello di eccellenza a livello internazionale.